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Quando l'energia fa rete

  • Immagine del redattore: Tecnico GREEN PRO
    Tecnico GREEN PRO
  • 17 set
  • Tempo di lettura: 4 min

1. Il problema delle “isole” energetiche

Installare un impianto fotovoltaico è un ottimo primo passo, ma se pannelli, batteria e pompa di calore lavorano ciascuno per conto proprio il risultato assomiglia a un’orchestra senza direttore: ogni strumento suona bene, ma il pezzo non decolla. In gergo si parla di sistemi a silos: l’inverter cede energia alla rete appena la produzione supera i consumi istantanei, la batteria si carica solo quando lo decidi tu, la pompa di calore parte quando il termostato lo ordina, senza sapere se fuori splende il sole o piove.

Con un prezzo medio del kWh domestico intorno a 0,30 € (dato ARERA 2024) e uno scambio sul posto che remunera la corrente immessa in rete meno di 0,12 €, ogni chilowattora che non riesci ad autoconsumare perde due terzi del suo valore.



2. Cos’è un Energy Management System (EMS)

Un EMS è un “cervello” che tiene d’occhio produzione, accumulo e carichi di casa in tempo reale. Tipicamente è un piccolo gateway (hardware) con software a bordo che:

  1. Legge i dati dell’inverter (potenza FV, stato batteria).

  2. Monitora i consumi su una o più linee (generale, pompe di calore, veicolo elettrico, ecc.).

  3. Decide priorità e comandi: caricare la batteria, avviare la PDC, posticipare lavatrice o car- charger.

Il tutto seguendo regole che puoi impostare (es. “avvia la pompa di calore se il FV produce > 2 kW e il boiler è sotto i 45 °C”) o lasciando che sia l’algoritmo a ottimizzare costi e comfort.


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3. Senza EMS vs con EMS: l’impatto in numeri

Scenario reale (villetta 6 kWp FV + batteria 10 kWh + PDC 8 kW)

Autoconsumo

Energia immessa in rete

Risparmio annuale stimato*

Pay-back FV+bat

Silos (nessuna automazione)

32 %

68 %

600 €

≈ 9 anni

Con EMS base (logica se/ allora)

50 %

50 %

925 €

≈ 7 anni

Con EMS avanzato (AI + tariffe dinamiche)

65 %

35 %

1 160 €

≈ 6 anni

* Produzione media nord Italia 7 500 kWh/anno, tariffa fissa 0,30 €/kWh, SSP 0,12 €.



4. Tecnologie e protocolli: come parlano tra loro i dispositivi

  • Modbus RTU/TCP: protocolli cablati, affidabili, usati da inverter e contatori di energia.

  • Sunspec: “grammatica” aperta per far capire a inverter di marche diverse che cosa è potenza, che cosa è stato batteria, ecc.

  • MQTT / API REST: metodi cloud-to-cloud (es. inverter che invia dati su server e li condivide con app domotica).

La regola d’oro: scegliere apparecchi che supportino almeno un protocollo aperto (o pubblica API), così non rimarrai prigioniero di un brand se in futuro cambierai batteria o pompa di calore.



5. Caso pratico – retrofit di un impianto esistente

Situazione di partenza

  • FV 5 kWp installato 2019, inverter non-hybrid.

  • Pompa di calore 6 kW on/off collegata a cronotermostato standard.

  • Nessuna batteria.

Intervento

  1. Installazione di contatore di energia bidirezionale su quadro generale.

  2. Gateway EMS con integrazione API inverter.

  3. Sostituzione termostato con relè Wi-Fi compatibile.

  4. Regola di base: “Se FV > 2 kW e batteria virtuale < 100 %, alza setpoint PDC +3 °C fino a ore 15”.

Risultato dopo 12 mesi

  • Autoconsumo da 33 % a 48 %.

  • Risparmio bolletta +250 €.

  • Spesa per retrofit (gateway + contatore + relè): ~450 €.

  • Pay-back: 1,8 anni.



6. Tariffe dinamiche: alleato dell’EMS

Dal 2024 diversi fornitori propongono tariffe orarie legate al prezzo all’ingrosso (PUN). Un EMS può:

  • caricare la batteria di notte a 0,15 €/kWh in inverno,

  • scaricarla in fascia F1 quando il kWh vale 0,40 €,

  • modulare la pompa di calore quando il fotovoltaico produce ma la rete costa cara.

Il guadagno non è solo economico: riduci i picchi sulla rete e contribuisci a stabilizzarla, cosa che in futuro potrebbe anche essere remunerata (flexibility market).


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7. Domande frequenti – risposte in breve

Domanda

Risposta

“Posso aggiungere EMS a impianto già installato?”

Sì, se l’inverter espone dati via Modbus o web API.

“Serve Internet sempre acceso?”

Se il sistema lavora in locale (Modbus), la logica resta; perdi solo i grafici cloud.

“Ho due brand diversi (batteria X, inverter Y): dialogano?”

Serve gateway multi-protocollo o un EMS capace di leggere entrambi via Modbus/Sunspec.

“Quanta energia consuma l’EMS?”

Poche decine di watt: consumo trascurabile rispetto al risparmio.



8. Checklist per partire

  1. Verifica compatibilità dell’inverter e della pompa di calore (manuali tecnici).

  2. Decidi gli obiettivi: più autoconsumo? ottimizzazione tariffa? controllo comfort?

  3. Scegli EMS che possa crescere (update firmware, moduli aggiuntivi).

  4. Installa contatore bidirezionale se l’inverter non lo integra: occhi e orecchie del sistema.

  5. Configura scenari semplici e monitora un mese prima di complicare la logica.



9. Conclusione

Mettere un cervello al centro dei tuoi impianti non è un lusso per smanettoni, ma un passo logico per chi ha già investito in fotovoltaico o pensa di farlo. Con poche centinaia di euro puoi trasformare un impianto “silos” in una rete domestica che fa lavorare il sole (e le tariffe) a tuo vantaggio. Il segreto è scegliere componenti aperti e configurare regole che seguano le tue abitudini, non viceversa.

Vuoi un primo parere senza impegno? Munisciti del modello del tuo inverter e, se ce l’hai, dei consumi orari del contatore smart: in una mezz’ora di consulenza tecnica puoi scoprire quanto ti manca per passare dal 30 al 60 % di autoconsumo.

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