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Pompa di calore, ibrido o caldaia?

  • Immagine del redattore: Tecnico GREEN PRO
    Tecnico GREEN PRO
  • 17 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Scegli il riscaldamento giusto senza farti confondere dai tecnicismi


1. Perché valutare un cambiamento ora


Bollette del gas instabili, incentivi elettrici interessanti, maggiore attenzione ai consumi: sono tre motivi per guardare oltre la vecchia caldaia. Le opzioni sul tavolo sono:

  1. Pompa di calore (PDC) elettrica – sostituisce del tutto la caldaia.

  2. Sistema ibrido – PDC + caldaia che lavorano in tandem.

  3. Nuova caldaia a condensazione – upgrade minimo, ma comunque più efficiente rispetto ai modelli pre-2015.


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2. Quale tecnologia per quale casa

Caratteristiche della casa

Scelta consigliata

Perché

Classe energetica B-C, tetto per fotovoltaico

PDC full-electric

Alti COP, sfrutta energia solare; addio gas.

Isolamento medio, clima freddo invernale

Sistema ibrido

Flessibile: PDC sopra 6 °C, caldaia sotto.

Isolamento basso, budget limitato

Caldaia a condensazione + termostato smart

Investimento ridotto, risparmio moderato.


3. Esempio numerico – villetta 150 m², zona climatica E

Voce

PDC 10 kW + FV 6 kWp

Sistema ibrido 8 kW

Solo caldaia nuova

Investimento lordo

22 000 €

13 000 €

3 000 €

Ecobonus 50 %

−11 000 €

−6 500 €

Spesa netta

11 000 €

6 500 €

3 500 €

Bolletta annua (gas+EE)

650 €

1 100 €

2 000 €

Pay-back

7 anni

6 anni


4. Checklist pratica

  1. Diagnosi energetica – sapere quanta calore disperde la casa.

  2. Contatore elettrico – monofase potenziato o trifase?

  3. Spazio tecnico – unità esterna, serbatoio inerziale, eventuale accumulo acqua.

  4. Piano incentivi – Ecobonus 50 % (privati) o Conto Termico (copertura in 2 anni).


5. FAQ essenziali

Domanda

Risposta puntuale

«La PDC scalda anche con i radiatori?»

Sì, se si lavora a 50-55 °C. Serve valutazione di un termotecnico.

«In caso di blackout?»

Pompe e caldaie si spengono: serve gruppo di continuità se la zona è fragile.

«Posso mantenere la vecchia caldaia solo per ACS?»

Sì, ma perdi parte dell’incentivo e duplicherai manutenzioni.

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6. Fotovoltaico: l’alleato nascosto

Una PDC senza fotovoltaico funziona, ma l’elettricità la paghi a prezzo di rete. Con 6-8 kWp di pannelli, parte dell’energia arriva gratis. Con una batteria o un EMS la percentuale sale ancora. Il COP reale (rapporto tra energia termica prodotta ed energia elettrica consumata) migliorato dall’autoproduzione può spingere il pay-back sotto i 6 anni.


7. Conclusione

La scelta migliore dipende dal mix isolamento / clima / budget. L’importante è partire dai dati di casa tua, non da medie nazionali. Una diagnosi energetica e un preventivo serio – che includa incentivi, costi di esercizio e manutenzione – ti daranno il quadro completo. Fatto questo, la decisione diventa una questione di numeri (e di comfort), non di promesse commerciali.

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